Proposte del CoLAP alla politica per sostenere i professionisti associativi

Sul Corriere della Sera di ieri 28/04/2020, nell’inserto economico, è stata pubblicata un’intervista alla Presidente Alessandrucci a cura del giornalista Isidoro Trovato.

Partite iva, il bonus con un solo clic. «Ma servono 4 mesi garantiti»

Partite iva, il bonus con un solo clic. «Ma servono 4 mesi garantiti»

 

Per immaginare una vera ripresa, bisogna allargare l’orizzonte e pensare almeno a quattro mesi. È questa la posizione unanime dei lavoratori autonomi che considerano inadeguato il bonus bimestrale appena accordato dal governo. «Questa emergenza crea una situazione magmatica, in costante mutamento — spiega Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap, la più grande associazione italiana che rappresenta i lavoratori autonomi —. Con una lenta ripartenza a maggio bisognerà calcolare almeno quattro mesi di bonus perché prima di agosto nessuno riuscirà a riorganizzare una ripresa del business. Lo stesso funzionamento del bonus non è ancora del tutto rodato. A molti è arrivato regolarmente, mentre altri nostri associati non ne hanno visto traccia. I ritardi creano ulteriore angoscia e incertezza nel futuro: avere un finanziamento continuativo per quattro mesi permetterebbe di pianificare con più tranquillità. Per questo accogliamo con favore la proposta del presidente Conte di rinnovare il bonus con il clic. Ma sarebbe un vantaggio anche per la burocrazia avviare un piano di aiuto alle partite Iva con un solo clic per quattro mesi».

Gli ostacoli

Emiliana Alessandrucci, presidente Colap
Emiliana Alessandrucci, presidente Colap

Proprio la burocrazia resta uno dei nemici più insidiosi in questa fase di emergenza economica sanitaria: alla complessità dell’accesso ai bonus si aggiunge anche quella degli strumenti a sostegno. «Agli autonomi non è stato dato alcun incentivo o aiuto allo smart working, nè all’innovazione digitale — ricorda Alessandrucci —. Finora non abbiamo ottenuto nemmeno uno sgravio per gli affitti dei nostri studi professionali. Le detrazioni sono state accordate soltanto per i locali commerciali: gli autonomi non fatturano più da marzo e molti di loro hanno studi rigorosamente chiusi per i quali devono pagare un affitto». Altro tema caldo nell’analisi del momento è quello del fisco: diverse le proposte ma ancora molto scarsi i riscontri. «Le tasse restano sempre il nostro nervo scoperto, ancora di più in un frangente come questo — continua la presidente del Colap — Una misura che ci darebbe respiro è legata ai versamenti previdenziali: chiediamo un aliquota al 15% per il 2020, invece del 25%. Si tratta di una mossa che avrebbe una ricaduta sulla nostra stessa pensione visto che agli autonomi aderiscono al contributivo puro. Ma meglio indebolire la contribuzione di un anno, questo, che trovarsi senza liquidità per riavviare la nostra attività. e poi chiediamo l’eliminazione dell’acconto Irpef».

IL SUPPORTO AL SISTEMA PRODUTTIVO

Le proposte

Il mondo delle partite Iva però non ha solo lamentele da esporre, ci sono anche proposte per affrontare la cosiddetta fase 2. Priorità alla formazione. «Le professioni ordinistiche — ricorda Alessandrucci — hanno sospeso la formazione continua obbligatoria, noi l’abbiamo incrementata. Però chiediamo che la formazione sia deducibile anche per i lavoratori in regime forfettario con un tetto massimo di spesa di 3 mila euro».Per la ripartenza del business Colap sta cercando di arricchire le sue proposte da presentare al governo grazie alla consulenza di una task force. «In mezzo a tanti esperti — sorride la presidente Colap — abbiamo deciso di ricorrere a degli specialisti che potessero darci uno nuovo scenario di business dopo questa rivoluzionaria emergenza. sappiamo tutti che nulla sarà come prima. Abbiamo chiesto pareri a medici legali, esperti di sicurezza, giuslavoristi, per avanzare una serie di ulteriori proposte al governo per sostenere una ripartenza che sarà una delle più difficili dal dopoguerra a oggi».